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Grazie ad un espediente Giuseppe mette in atto un piano per incuriosire Maria Anna, la ragazza che, per sostenere gli studi all'Università, lo aiuta nelle faccende di casa. Giuseppe porta il nome di uno zio, dato per disperso negli anni '40 nella guerra di Grecia perché così usava dalle loro parti per non dimenticare chi non c'era più. Per la stessa ragione anche suo zio portava quel nome in ricordo dello zio morto nella Grande Guerra per mano del soldato Jòzsef. Attraverso i racconti dei genitori, Giuseppe ricostruisce momenti della loro vita. Immagina l'eventualità che lo zio non sia morto in Grecia: quali motivazioni lo hanno spinto a non tornare più, a preferire un'altra vita, a rompere con il passato? La ricostruzione degli avvenimenti indurrà Giuseppe a riflettere sul rapporto con l'altro, sul significato dell'amicizia, sulle condizioni che possono distruggerla irrimediabilmente. Grazie agli indizi volutamente lasciati da Giuseppe, Maria Anna comprenderà il valore della memoria come base per ogni conoscenza e ricerca d'identità, ed il filo sottile che unisce tutte le vite... in questo "immenso presente".